Il pozzetto ha nella parte superiore un bicchiere in grado di ricevere un elemento di prolunga di altezza necessaria a raggiungere la quota del piano di calpestio. Gli elementi di prolunga possono essere ricavati da tubi in polietilene corrugato diam. 465 avente classe di rigidità non inferiore a 4 kN/m2. La tenuta idraulica fra pozzetto e prolunga viene garantita da una guarnizione in gomma. Il pozzetto garantisce la completa tenuta idraulica anche in presenza di falda acquifera ed è idoneo a contenere la spinta ascensionale dell’acqua e la spinta del terreno.
Allo scopo di distribuirne i carichi verticali del traffico su un ampia superficie di terreno, evitando la concentrazione di forze deformanti sul pozzetto, deve essere prevista una soletta rigida detta “piastra di ripartizione” opportunamente dimensionata per essere posata esternamente alla sommità dei pozzetti.
La piastra di ripartizione (prefabbricata o gettata in opera) deve essere posata in modo tale che il tubo di prolunga sia inserito nella piastra di ripartizione per metà dell’altezza di quest’ultima; anche in caso di assestamento del terreno il carico del traffico non graverà mai direttamente sul pozzetto.
Sopra la soletta di ripartizione sarà posizionato un chiusino in ghisa sferoidale a norma Uni EN 124 e della classe appropriata.
Modalità di posa in opera
L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.
L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.
L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.
Soluzione con Caditoia
Completo di caditoia per la raccolta di acque superficiali tipo EKO in ghisa sferoidale secondo norma EN 1563 500-7, con resistenza conforme alla norma UNI EN 124 classe C250, prodotta in stabilimenti ufficialmente certificati ISO 9001 con le seguenti caratteristiche:
telaio a sagoma quadrata di dimensioni esterne 500 x 500 mm, con profilo a T ;
griglia dotata di feritoie con sistema di sicurezza per biciclette, superficie antisdrucciolo recante la marcatura EN 124 ed il marchio dell’Ente di Certificazione;
cerniera tra griglia e telaio ottenuta per fusione con possibilità di estrazione della griglia stessa;
telaio e griglia dovranno avere due angoli smussati con appoggi conici verticali per ridurre il basculamento;
rivestimento con vernice bituminosa;
piastra di ripartizione carico in cls.
Nella parte superiore del pozzetto potrà essere inserito un inserto cilindrico in polietilene atto a permettere la sifonatura all’interno del pozzetto.
Soluzione con Chiusino d’ispezione
Completo di chiusino d’ispezione tipo EKO 250, a coperchio e telaio quadrati, a tenuta idraulica inodore, in ghisa sferoidale secondo norma EN 1563 500-7, con resistenza conforme alla norma UNI EN 124 classe C250, prodotto in stabilimenti ufficialmente certificati ISO 9001:2008 con le seguenti caratteristiche:
telaio quadrato di dimensioni esterne 500 x 500 mm, con profilo continuo forma a U per ottenere la tenuta idraulica antiodore, dotato di innesto circolare telescopico con guarnizione toroidale;
coperchio con incavo e barretta per facilitarne il sollevamento, superficie con rilievo antisdrucciolo recante la marcatura EN 124 ed il marchio dell’Ente di Certificazione europeo;
telaio e coperchio dovranno avere due angoli smussati con appoggi conici verticali per ridurre il basculamento;
rivestimento con vernice bituminosa;
piastra di ripartizione carico in cls.

