La nostra gamma prodotti:

Idrante soprasuolo in ghisa UNI EN 14384 DN 80 - 100 a secco con scarico antigelo

DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di idrante soprasuolo in ghisa GJL 250 EN 1503-3, a norma UNI EN 14384, manovrabile con chiave di manovra pentagonale unificata, valvola di sezionamento gommata con profilo conico a 45° ideato per evitare il deposito di detriti e prevenire l’usura precoce, con battuta su sede in ottone, scarico antigelo, verniciatura a polvere epossidica RAL3000, bocche di erogazione ……. filettate UNI 810, flangia di ingresso UNI EN 1092/2, DN…. – PN16, altezza colonna fuori terra idrante mm. 680, altezza direttrice attacchi mm. 450, profondità di interramento CM…. mm, guarnizioni in gomma telata di adeguato spessore da interporre tra le flange di accoppiamento.

Guarnizione di tenuta idonea per installazioni su reti di acqua potabile conformemente alla normativa EN 681-1 e al D.M. n° 174 del 06/04/2004. Sufficiente strato di materiale drenante dovrà essere posato in corrispondenza dello scarico antigelo per favorire lo svuotamento dell’idrante.

Idrante sottosuolo modello EUR a norma UNI EN 14339 flangiato con sbocco UNI 810

DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di idrante sottosuolo in ghisa GJL 250 EN 1503-3, per pressioni d’esercizio fino a 16 bar, modello Crotone – UNI EN 14339 con attacco filettato UNI 810 DN 70, flange dimensionate DN 80 UNI EN 1092/2, PN 16, dotato di scarico antigelo che consente lo svuotamento dell’idrante a completa chiusura della valvola.

Altezza dalla direttrice dello scarico antigelo al cappellotto di manovra mm. 250, collaudo idrante aperto a 24 bar, chiuso a 21 bar, manovra con cappellotto pentagonale a norma UNI EN 14339. Guarnizione di tenuta idonea per installazioni su reti di acqua potabile conformemente alla normativa EN 681-1 e al D.M. n° 174 del 06/04/2004.

Completo di gomito a piede a 90° in ghisa sferoidale GJS 400 UNI EN 1563, con piedino d’appoggio, guarnizioni di gomma telata di adeguato spessore da interporre tra le flange di accoppiamento. Installato in pozzetto con chiusino di ghisa grigia GJL 250 UNI EN 1561.

Sufficiente strato di materiale drenante dovrà essere posato in corrispondenza dello scarico antigelo per favorire lo svuotamento dell’idrante.

Disponibile anche con attacco a baionetta DN 70.

Idrante a muro da esterno/interno UNI EN 671-2

DESCRIZIONE
IDRANTE A MURO DA ESTERNO/INTERNO UNI EN 671-2 forma C. MARCATO CE CERT. N. 0497-CPR-172 composto da:

  • Cassetta da esterno/interno a parete DN 45 “Linea Electa” in acciaio al carbonio verniciato in poliestere rosso RAL 3000. Dim. mm H 550 x 390 x 180
  • Modello anti infortunio con paraspigoli in materiale plastico
  • Tubazione flessibile DN 45 a norma UNI EN 14540 mod. PU, dotata di raccordi UNI 804 realizzati in ottone EN 1982; raccordatura a norma UNI 7422
  • Lancia a effetti multipli (vedi tabella per scelta modello)
  • Rubinetto idrante a 45° DN 45 x 1”1/2 Gas (ISO 7) PN 16 cod. 0002.005
  • Sostegno per tubazione di colore rosso (tipo 2 secondo EN 671-2)
  • Lastra “FIRE GLASS”, dimensione mm 390 x 265

Naspo orientabile a parete da interno UNI EN 671-1

DESCRIZIONE
NASPO ORIENTABILE A PARETE DA INTERNO UNI EN 671-1. MARCATO CE. CERTIFICATO N. 0497-CPR-171 composto da:

  • Cassetta a parete a bordi arrotondati “Basic Line” e bobina in acciaio al carbonio, verniciate in poliestere rosso RAL 3000. Dim. cassetta mm H 650 x 700; profondità mm 200 per tubazione di lunghezza 20 e 25 m. e mm 250 per tubazione da 30 m.; bobina diametro mm 535. Telaio porta vetro in alluminio anodizzato
  • Tubazione semirigida a norma UNI EN 694 raccordata
  • Lancia a effetti multipli (vedi tabella per scelta modello)
  • Valvola intercettazione a sfera in ottone da 1” Gas ed erogatore in ottone
  • Lastra “FIRE GLASS”, dimensione mm 590 x 640

Sono disponibili altre tipologie.

Impianti di spegnimento automatici

Un sistema automatico sprinkler è progettato per rilevare la presenza di un incendio ed estinguerlo nello stadio iniziale con acqua, oppure di tenere sotto controllo le fiamme in modo che l’estinzione possa essere completata con altri mezzi.

 

SISTEMA SPRINKLER A UMIDO

I sistemi sprinkler a UMIDO (Wet Pipe sprinkler system) sono i più comuni, efficienti ed economici impianti di spegnimento automatico ad acqua; la definizione “a umido” indica che le tubazioni a monte e a valle della stazione di controllo sono sempre cariche d’acqua, mediante alimentazione da acquedotto (a pressione variabile) oppure da gruppo di pompaggio (a pressione costante).

Detti sistemi comprendono una rete di tubazioni d’acciaio, solitamente posizionate a livello del soffitto o della copertura, alla quale sono collegati, con opportuna spaziatura, gli erogatori (sprinkler) chiusi da un elemento termosensibile (bulbo) tarato ad una temperatura prestabilita.

Il calore sviluppato dall’incendio provoca l’apertura del bulbo termosensibile dell’erogatore (sprinkler) che si trova direttamente sopra l’area interessata e, di conseguenza, l’immediata fuoriuscita di acqua, che continuerà ad essere erogata dall’alimentazione idrica fi no a quando la stazione di controllo non sarà chiusa. L’intervento è di tipo localizzato, pertanto si attivano solo gli erogatori direttamente interessati dal fuoco.

I sistemi sprinkler a umido devono essere realizzati solamente ove non vi è la possibilità che il gelo danneggi l’installazione e dove la temperatura ambiente non sia superiore a 95C°. Possono utilizzare sia erogatori rivolti in alto (sprinkler Upright) che rivolti in basso (sprinkler Pendent), di tipo a scomparsa (Concealed) oppure a grande portata (Storage), con temperatura d’intervento vicina ma non minore di 30°C sopra la temperatura ambiente più elevata prevista.

La norma europea di riferimento per il prodotto è la UNI EN 12259-2.

Le applicazioni tipiche sono: aree commerciali, industrie, alberghi, negozi, uffici, magazzini riscaldati, in genere tutte le aree con temperatura ambiente superiore a +4°C.

 

SISTEMA SPRINKLER A SECCO

I sistemi sprinkler a SECCO (Dry Pipe sprinkler system) si utilizzano nelle aree soggette a rischio di gelo o in quelle dove la temperatura supera i 70°C, per esempio nei forni di essicazione. Sono normalmente caricati con aria (o gas inerte) in pressione a valle della stazione di controllo a secco e con acqua in pressione a monte della stessa.

Detti sistemi comprendono una rete di tubazioni d’acciaio, solitamente posizionate a livello del soffitto o della copertura, alla quale sono collegati, con opportuna spaziatura, degli erogatori (sprinkler) chiusi da un elemento termosensibile (bulbo) tarato ad una temperatura prestabilita.

Il calore sviluppato dall’incendio provoca l’apertura del bulbo termosensibile dell’erogatore (sprinkler) che si trova direttamente sopra l’area interessata e, di conseguenza, l’immediata fuoriuscita dell’aria.

La caduta di pressione provoca l’apertura della valvola a secco, con l’immissione di acqua nelle tubazioni che genera la scarica dall’erogatore (sprinkler) aperto. L’acqua continuerà ad essere erogata dall’alimentazione idrica fi no a quando la stazione di controllo a secco non sarà chiusa.

L’intervento è di tipo localizzato, pertanto si attivano solo gli erogatori direttamente interessati dal fuoco.

I sistemi sprinkler a secco possono utilizzare solo erogatori rivolti in alto (sprinkler Upright), con temperatura d’intervento vicina ma non minore di 30°C sopra la temperatura ambiente più elevata prevista.

La norma europea di riferimento per il prodotto è la UNI EN 12259-3.

Le applicazioni tipiche sono: parcheggi interrati o multipiano esterni, banchine di carico, edifici non riscaldati, in genere tutte le aree con temperatura ambiente inferiore a +4°C.

 

SISTEMA A DILUVIO

I sistemi a DILUVIO (Deluge system) si utilizzano a protezione di proprietà ad elevato rischio, quali serbatoi di stoccaggio liquidi infiammabili, trasformatori di corrente, depositi di materiale solvente, sipari e palcoscenici dei teatri, magazzini di vernici oppure a protezione di vetrate soggette a scoppio da calore.

A differenza dagli impianti sprinkler, come suggerito dalla definizione, i sistemi a Diluvio erogano rapidamente una grande quantità d’acqua da dispositivi di scarica aperti, quali ugelli nebulizzatori, sprinkler aperti, monitori, generatori e lance; gli stessi impianti possono erogare acqua oppure una miscela di acqua e schiuma, in base all’applicazione per cui sono progettati.

I sistemi sono normalmente caricati con acqua a monte della valvola e con aria a pressione atmosferica (quindi vuoti) a valle della stessa. L’intervento è di tipo esteso, pertanto si attivano tutti gli erogatori direttamente collegati all’impianto.

L’apertura dei sistemi a Diluvio avviene grazie al segnale proveniente dall’impianto di rilevazione automatica d’incendio, di tipo Elettrico (es. rilevazione fumi) oppure di tipo Pneumatico (es. rilevazione termo velocimetrica) oppure di tipo Idraulico (es. rilevazione mediante linea pilota); in aggiunta è sempre disponibile anche un Comando d’Emergenza per un’attivazione manuale ad opera del personale preposto.

Le applicazioni tipiche sono: raffinerie, aeroporti ed eliporti, hangar, teatri, gallerie ferroviarie e stradali, depositi e magazzini logistici, industrie in genere, facciate continue in vetro e ampie vetrate in edifici commerciali.

PRODOTTI TRATTATI:

  • Idrante soprasuolo in ghisa a norma UNI EN 14384 DN 80 – DN 100 – tipo a secco con scarico automatico antigelo
  • Idrante sottosuolo modello EUR a norma UNI EN 14339 flangiato con sbocco UNI 810
  • Idrante a muro da esterno/interno UNI EN 671-2
  • Naspo orientabile a parete da interno UNI EN 671-1
  • Impianti di spegnimento automatici

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