La nostra gamma prodotti:

Tubazioni e raccordi di PVC-U compatto per condotte di scarico a norma UNI EN 1401

DESCRIZIONE
Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione – Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) UNI EN 1401.

CAMPI DI IMPIEGO
Fognature e scarichi interrati non in pressione.

MATERIALE
PVC rigido non plastificato PVC-U. Il contenuto di PVC, verificabile secondo la norma UNI EN 1905. Le superfici interna ed esterna della tubazione sono lisce, uniformi e compatte esenti da cavità e bolle.

 

COLORE
Rosso mattone RAL 8023 o grigio chiaro RAL 7037.

LUNGHEZZA UTILE
Barre da 6, 5, 3 m ed a richiesta sono disponibili barre da 2 ed 1 metro.

SISTEMA DI GIUNZIONE
Sistema di giunzione a bicchiere con guarnizione pre-inserita meccanicamente a caldo durante la fase di formazione del bicchiere. La guarnizione è composta da un elemento di tenuta a norma UNI EN 681, co-stampato con anello di irrigidimento in polipropilene fibrorinforzato. Tale sistema di giunzione assicura l’assoluta inamovibilità della guarnizione la facilità di montaggio e la tenuta idraulica assoluta anche in presenza di elevati disassamenti o deformazioni. I test di tenuta condotti secondo le condizioni B e C della UNI EN 1277 hanno dato esito positivo anche con pressione idrostatica 1,5 bar e pressione d’aria negativa – 0,6 bar.

CONDIZIONI DI IMPIEGO
Per la valutazione della conformità dei materiali forniti, e per l’installazione si possono seguire le indicazioni delle seguenti norme:

■ UNI CEN/TS 1401-2:2012 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione – Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) – Parte 2: Guida per la valutazione della conformità
■ UNI ENV 1046:2003 – Sistemi di tubazioni e condotte di materia plastica – Sistemi di adduzione d’acqua e scarichi fognari all’esterno dei fabbricati – Raccomandazioni per installazione interrata e fuori terra
■ UNI ENV 1401-3:2002 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione – Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) – Guida per l’installazione
■ Raccomandazioni del produttore

CODICI AREE DI APPLICAZIONE
“U”: codice dell’area d’applicazione per un’area distante maggiore di 1 metro dal fabbricato al quale è collegato il sistema di tubo interrato;
“D”: codice dell’area d’applicazione per un’area al disotto del fabbricato ed entro 1 metro di distanza dal fabbricato per tubi e raccordi interrati collegati al sistema di scarico del fabbricato;
“UD”: tubazioni idonee per entrambe le applicazioni.

COLLAUDO
Le prescrizioni per il collaudo sono contenute nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e le metodologie di esecuzione delle prove nella norma UNI EN 1610 (Costruzione e collaudo di connessioni di scarico e collettori di fognatura. La norma è applicabile alla costruzione e alla relativa prova di connessioni di scarico e collettori di fognatura solitamente interrati e operanti a gravità fino a 0,5 kPa in sovraccarico. La norma definisce i criteri di costruzione di connessioni di scarico sotto pressione, unitamente alla EN 805).

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura e posa in opera di tubi PVC-U a norma UNI EN 1401 di colore marrone-arancio RAL 8023 per condotte destinate al convogliamento di reflui di fognature civili, industriali e agricole. Gli stabilizzanti utilizzati dovranno essere organici OBS e quindi totalmente privi di metalli pesanti. Sistema di giunzione a bicchiere con guarnizione pre-inserita meccanicamente a caldo durante la fase di formazione del bicchiere, composta da elemento di tenuta a norma UNI EN 681 accoppiato ad anello di rinforzo in polipropilene privo di elementi metallici. Il sistema di giunzione dovrà essere in grado di dare esito positivo ai test di tenuta condotti secondo le condizioni B e C della UNI EN 1277 con i seguenti parametri di prova : pressione idrostatica 1,5 bar e pressione d’aria negativa – 0,6 bar. I tubi ed i raccordi dovranno essere prodotti da aziende operanti in regime di Sistema Qualità Aziendale conforme alla norma UNI EN ISO 9001 rilasciata secondo la UNI CEI EN 45012 da enti terzi o società riconosciuti e accreditati Accredia. L’intera fornitura dovrà essere supportata da idoneo certificato di conformità prodotto rilasciato secondo la UNI CEI EN 45011 da enti terzi o società riconosciuti e accreditati Accredia.

Catalogo/listino Fitt sewer pipe system

Voce di capitolato

Video Fitt sewer EVO

Tubazioni di PVC-U a parete strutturata a norma UNI EN 13476-2 Tipo A1 per condotte di scarico interrate

DESCRIZIONE
Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione a parete strutturata a triplo strato di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), con superficie interna ed esterna liscia, parete intermedia in PVC microcellulare espanso, UNI EN 13476-2 Tipo A1.

CAMPI DI IMPIEGO
Fognature e scarichi interrati non in pressione.

MATERIALE
La parete multistrato viene prodotta con un processo di coestrusione, utilizzando contemporaneamente due o tre estrusori ed una speciale testa di raccordo (feed block) che permette di ottenere in un unico ciclo di lavorazione un tubo a tre strati perfettamente solidali.

Le pareti interne ed esterne sono costituite da speciali mescole in PVC-U ad elevata resistenza all’abrasione (test a 100.000 cicli), alle sostanze chimiche (da pH 2 a pH 12) ed alla temperatura fino a 40°C; lo strato centrale è formato da PVC-U microcellulare espanso a celle chiuse e costituisce la parte neutra della tubazione.

COLORE
Rosso mattone RAL 8023 o grigio chiaro RAL 7037.

LUNGHEZZA UTILE
Barre da 6, 5 e 3 m compreso il bicchiere ed a richiesta sono disponibili barre da 2 ed 1 metro.

SISTEMA DI GIUNZIONE
Bicchiere con sede per l’anello di tenuta in materiale elastomerico secondo EN 681-1 preinserito.

CONDIZIONI DI ACCETTAZIONE E IMPIEGO
Per la valutazione della conformità dei materiali forniti, e per l’installazione si possono seguire le indicazioni delle seguenti norme:

■ UNI CEN/TS 13476-4:2020 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione – Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE) – Parte 4: Guida per la valutazione delle conformità
■ UNI ENV1046:2003 – Sistemi di tubazioni e condotte di materia plastica – Sistemi di adduzione d’acqua e scarichi fognari all’esterno dei fabbricati – Raccomandazioni per installazione interrata e fuori terra
■ UNI ENV 1401-3:2002 – Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione – Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) – Guida per l’installazione
■ Raccomandazioni del produttore.

CODICI AREE DI APPLICAZIONE
“U”: codice dell’area d’applicazione per un’area distante maggiore di 1 metro dal fabbricato al quale è collegato il sistema di tubo interrato;
“D”: codice dell’area d’applicazione per un’area al disotto del fabbricato ed entro 1 metro di distanza dal fabbricato per tubi e raccordi interrati collegati al sistema di scarico del fabbricato;
“UD”: tubazioni idonee per entrambe le applicazioni.

TEMPERATURA
Temperatura massima permanente 40 °C.

COLLAUDO
Le prescrizioni per il collaudo sono contenute nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e le metodologie di esecuzione nella norma UNI EN 1610. La norma UNI EN 1610 è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 1610 (edizione settembre 1997). La norma definisce i criteri di costruzione e collaudo delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura interrati ed operanti a gravità.

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura trasporto e posa in opera di tubazioni per fognatura in PVC-U a parete strutturata Tipo A1 aventi la parete interna ed esterna costituite da speciali mescole in PVC-U compatto, lo strato centrale formato da PVC-U microcellulare espanso a celle chiuse, costruite secondo il UNI EN 13476-2 con sistema di giunzione a bicchiere e guarnizione di tenuta elastica, preinserita e solidale col bicchiere, conforme alle norme UNI-EN 681/1. Le tubazioni di lunghezza utile 6, 5 e 3 metri, riporteranno la marcatura prevista dalle citate norme ed in particolare, il codice d’istallazione U o UD, la serie corrispondente alla rigidità SN …………… espressa in kN/m², il marchio di qualità rilasciato da Ente di Certificazione accreditato secondo UNI-CEI-EN 45011. I materiali di cui sopra dovranno essere prodotti da aziende operanti in regime di assicurazione di qualità secondo UNI EN ISO 9001.

Catalogo in tubo PVC strutturato UNI EN 13476

Tubazioni in polipropilene ad alto modulo elastico (PP-HM) per condotte di scarico a norma UNI EN 13476-2

DESCRIZIONE
Tubazioni a parete strutturata multistrato in polipropilene ad alto modulo elastico (PP-HM), a superficie interna ed esterna liscia (tipo A1), conformi alla norma UNI EN 13476-2, per fognature e scarichi interrati non in pressione, da utilizzarsi all’esterno dei fabbricati.

CAMPI DI IMPIEGO
Fognature e scarichi interrati non in pressione.

MATERIALE
Le tubazioni in polipropilene ad alto modulo, presentano una mono-parete compatta ottenuta per coestrusione e polifusione di 3 strati, tutti a base di PP-HM. I tre stati fusi, danno origine ad una parete unica stratificata che, alla forza della parete compatta unisce le diverse peculiarità di ogni singolo strato iniziale, come riportato in seguito:

Strato INTERNO a superficie liscia, dotato di elevata resistenza all’abrasione ed agli agenti chimici, realizzato in PP di colore chiaro per agevolare le ispezioni televisive;
Strato PORTANTE INTERMEDIO rinforzato con cariche minerali per conferire al tubo una elevata resistenza agli urti ed una rigidità anulare superiore;
■ Strato ESTERNO a superficie liscia, in PP stabilizzato contro i raggi UV e dotato di elevata resistenza ad intagli, terreni chimicamente aggressivi, corrosione e correnti vaganti.

COLORE
Rosso mattone RAL 8032.

LUNGHEZZA UTILE
Barre da 1, 3 o 6 mt più il bicchiere.

SISTEMA DI GIUNZIONE
Tubazione bicchierata con guarnizione elastomerica pre-inserita e orientata secondo la direzione di flusso, o con manicotto con guarnizioni elastomeriche; le guarnizioni sono conformi alla norma UNI EN 681-1.

CONDIZIONI ACCETTAZIONE ED IMPIEGO
Per la valutazione della conformità dei materiali forniti, e per l’installazione si possono seguire le indicazioni delle seguenti norme:
■ UNI CEN/TS 13476-4: Sistemi di tubazioni di materia plastica per connessioni di scarico e collettori di fognatura interrati non in pressione – Sistemi di tubazioni a parete strutturata di policloruro di vinile non plastificato (PVC-U), polipropilene (PP) e polietilene (PE) – Parte 4: Guida per la valutazione delle conformità;
■ UNI ENV 1046: Sistemi di tubazioni e condotte di materia plastica – Sistemi di adduzione d’acqua e scarichi fognari all’esterno dei fabbricati – Raccomandazioni per installazione interrata e fuori terra;
■ UNI ENV 1401-3: Sistemi di tubazioni di materia plastica per fognature e scarichi interrati non in pressione – Policloruro di vinile non plastificato (PVC-U) – Guida per l’installazione;
■ Raccomandazioni del produttore.

CODICI AREE DI APPLICAZIONE
“U”: codice dell’area d’applicazione per tubazioni interrate a distanza superiore ad 1 metro dalle abitazioni
“D”: codice dell’area d’applicazione per tubazioni interrate entro le abitazioni ed esternamente entro 1 metro dal fabbricato e che possono resistere a scarichi caldi
“UD”: tubazioni idonee per entrambe le applicazioni.

TEMPERATURA
La composizione della tubazione assicura una notevole resistenza termica con un campo di impiego nella posa da -20 °C a +50 °C e nell’esercizio con picchi fino a +90 °C, grazie ad una dilatazione termica longitudinale estremamente ridotta.

COLLAUDO
Le prescrizioni per il collaudo sono contenute nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e le metodologie di esecuzione nella norma UNI EN 1610. La norma UNI EN 1610 è la versione ufficiale in lingua italiana della norma europea EN 1610 (edizione settembre 1997). La norma definisce i criteri di costruzione e collaudo delle connessioni di scarico e dei collettori di fognatura interrati ed operanti a gravità.

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura e posa in opera di tubo strutturato a parete piena triplo strato, in Polipropilene Alto Modulo (PPHM), per la realizzazione di condotte di scarico interrate non in pressione, del Diametro Nominale Esterno DN/OD …. mm. Il tubo deve essere rispondente alle norme EN 13476-2 tipo A1, Classe di rigidità SN…… (SN8, SN12 o SN16) KN/m2 misurata secondo UNI EN ISO 9969, in barre di lunghezza nominale pari a…. (1, 3 o 6) metri. La tubazione deve essere dotata di apposito sistema di giunzione a bicchiere anellato, realizzato per termoformatura del tubo per realizzare la sede per la guarnizione elastomerica di tenuta del tipo a labbro pre-inserita e orientata secondo la direzione di flusso, oppure per mezzo di manicotto di giunzione con guarnizione, le guarnizioni saranno in EPDM secondo la Norma UNI EN 681/1.
La parete compatta dei tubi, liscia internamente ed esternamente, deve essere realizzata per co-estrusione dei tre strati successivamente descritti:
■ Strato INTERNO a superficie liscia, dotato di elevata resistenza all’abrasione ed agli agenti chimici, realizzato in PP di colore chiaro per agevolare le ispezioni televisive;
■ Strato PORTANTE INTERMEDIO rinforzato con cariche minerali per conferire al tubo una elevata resistenza agli urti ed una rigidità anulare superiore;
■ Strato – ESTERNO a superficie liscia, in PP stabilizzato contro i raggi UV e dotato di elevata resistenza ad intagli, terreni chimicamente aggressivi, corrosione e correnti vaganti.
I tubi ed i raccordi dovranno essere prodotti da aziende operanti in regime di Sistema Qualità Aziendale conforme alla norma UNI EN ISO 9001 rilasciata secondo la UNI CEI EN 45012 da enti terzi o società riconosciuti e accreditati Accredia. L’intera fornitura dovrà essere supportata da idoneo certificato di conformità prodotto rilasciato secondo la UNI CEI EN 45011 da enti terzi o società riconosciuti e accreditati Accredia.

Catalogo

Tubazioni in PE e PP per condotte di scarico a parete strutturata corrugata UNI 13476-3

DESCRIZIONE
Tubazioni e raccordi a parete strutturata in polietilene ad alta densità (PEAD) o polipropilene ad alto modulo elastico (PP-HM), a superficie interna liscia ed esterna corrugata (tipo B), conformi alla norma UNI EN 13476-3, per condotte di scarico non in pressione, da utilizzarsi all’esterno dei fabbricati.

CAMPI DI IMPIEGO
■ Fognature a pelo libero per acque reflue civili, industriali ed agricole;
■ Drenaggi;
■ Pozzetti d’ispezione; serbatoi di ritenzione; silos e serbatoi di servizio.

MATERIALE
Il materiale utilizzato per la realizzazione delle tubazioni corrugate è il polietilene (PEAD), opportunamente additivato per garantirne l’idoneità all’uso e il mantenimento nel tempo delle caratteristiche.
Le tubazioni corrugate della classe SN16 a partire dal DN/OD 160 sono fabbricate in polipropilene ad alto modulo elastico (PP-HM).

COLORE
Parete interna liscia di colore grigio; parete esterna corrugata di colore nero.

LUNGHEZZA UTILE
Barre da 6 o 12 metri, con testate lisce o con bicchiere.

SISTEMA DI GIUNZIONE
La giunzione viene realizzata alloggiando la guarnizione nell’incavo della corrugazione del tubo e infilando in seguito il manicotto o il bicchiere fino al raggiungimento della battuta interna.

MODALITA’ DI POSA IN OPERA
Si consiglia di eseguire la posa in opera secondo le istruzioni contenute nella norma UNI EN 1610 e le istruzioni contenute nei manuali di impiego della ditta produttrice.

TEMPERATURA
Temperatura massima permanente del fluido 40°C.

COLLAUDO
Le prescrizioni per il collaudo sono contenute nel Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e le metodologie di esecuzione nella norma UNI EN 1610.

VOCE DI CAPITOLATO
Tubo corrugato in polietilene ad alta densità (PEAD) o polipropilene ad alto modulo elastico (PP-HM), coestruso a doppia parete, liscia internamente di colore grigio e corrugata esternamente di colore nero, per condotte di scarico interrate non in pressione, prodotto in conformità della norma EN 13476 tipo B, certificato dal marchio PIIP rilasciato dall’istituto Italiano dei Plastici, con classe di rigidità pari a SN …Kn/m2, in barre da 6 metri, con giunzione mediante manicotto o bicchiere in PEAD a marchio PIIP e guarnizione a labbri in EPDM.

Il tubo deve essere prodotto da azienda certificata ISO 9001, ISO 45001 e deve avere le seguenti caratteristiche:
■ Diametro nominale esterno DN/DE ………… oppure diametro nominale interno DN/DI …………;
■ Classe di rigidezza circonferenziale SN ……. (4/8/16) rilevata su campioni di prodotto secondo EN ISO 9969;
■ Tenuta idraulica del sistema di giunzione certificata a 0,5 bar in pressione e 0,3 bar di depressione per 15 minuti secondo EN 1277;
■ Marcatura secondo norma contenente: nome commerciale, marchio IIP UNI e riferimento normativo, diametro nominale (DN), classe di rigidità, flessibilità anulare, materiale, tipo profilo, codice di applicazione d’area, giorno/mese/anno ora/minuti di produzione.

Tubazioni e raccordi in ghisa sferoidale per condotte di scarico a norma UNI EN 598

tubi-in-ghisa

DESCRIZIONE
Le tubazioni e raccordi in ghisa sferoidale per fognatura sono conformi alla norma UNI EN 598 (Tubi, raccordi ed accessori di ghisa sferoidale e loro assemblaggi per fognatura. Prescrizioni e metodi di prova).

CAMPI DI IMPIEGO
Reflui civili, industriali o agricoli in pressione od a gravità.

MATERIALE
La ghisa sferoidale impiegata per la fabbricazione dei tubi ha le seguenti caratteristiche meccaniche:
■ carico unitario di rottura a trazione: 42 daN/mm2;
■ allungamento minimo a rottura: ≥ 10%;
■ durezza Brinell: ≤ 230 HB.

TUBAZIONI
I tubi hanno una estremità a bicchiere per giunzione a mezzo di anello di gomma.

Le tubazioni sono rivestite esternamente mediante una lega di zinco/alluminio di massa minima pari a 400 g/m2 e con successiva vernice di finitura, esente di bisfenoli, secondo quanto indicato nella norma EN 598.
Rivestimento interno delle tubazioni con malta di cemento alluminoso applicata per centrifugazione secondo la norma EN 598 o con resina termoplastica di spessore minimo 300 micron.

L’interno del bicchiere e l’esterno dell’estremità liscia, parti metalliche a contatto con l’effluente sono rivestite con vernice epossidica rossa.
Sono possibili particolari rivestimenti esterni ed interni per particolari soluzioni.

COLORE
Vernice epossidica rossa.

SISTEMA DI GIUNZIONE

■ Sistema di giunzione elastico di tipo automatico conforme norma UNI 9163 DIN 28603 che permette deviazioni angolari e spostamenti longitudinali del tubo senza compromettere la tenuta.
■ Flangiata (solo per raccordi in pressione).
■ Anti-sfilamento.

Le guarnizioni sono in nitrile HR; questa mescola resiste agli effluenti di fognatura compresi quelli che presentano tracce di idrocarburi. Conformi alla norma EN 681-1.

RACCORDI
I raccordi sono ottenuti mediante il procedimento produttivo del colaggio del metallo entro forme in sabbia e successiva sabbiatura; realizzati secondo la norma UNI EN 598.
Estremità a bicchiere per giunzioni automatiche a mezzo di anelli in gomma oppure a flangia con forature a norma UNI EN 1092.
I raccordi sono inoltre rivestiti internamente ed esternamente con vernice epossidica rossa.

POSA IN OPERA
Si consiglia di eseguire l’installazione secondo le istruzioni contenute nelle pubblicazioni della ditta produttrice.

VOCE DI CAPITOLATO
Tubazioni
■ Fornitura e posa in opera di tubazioni in ghisa sferoidale a norma UNI EN 598 prodotti in stabilimenti ubicati nell’ambito dei paesi dell’Unione Europea operanti in regime di qualità aziendale secondo la norma UNI EN ISO 9001 e certificati secondo la norma UNI EN ISO 14001. Le tubazioni dovranno altresì essere provviste di certificazione di conformità prodotto secondo la norma UNI EN 598 emessa da un Organismo terzo di certificazione che abbia firmato l’accordo di Cooperazione Europea per l’Accreditamento secondo le norme UNI CEI EN 45011.

■ I tubi dovranno avere un’estremità a bicchiere per giunzione a mezzo anello di gomma.

■ Le tubazioni dovranno essere rivestite internamente con malta di cemento alluminoso applicata per centrifugazione ed esternamente con uno strato di zinco/alluminio 400 g/m2 conformi alla norma UNI EN 598, e successivamente verniciate con vernice epossidica rossa.

■ Le tubazioni dovranno essere contrassegnate con il marchio della ditta Produttrice, diametro nominale DN, il simbolo distintivo del materiale “ghisa sferoidale” e comunque secondo le marcature previste nella norma EN 598.

■ Il giunto, che dovrà permettere deviazioni angolari e spostamenti longitudinali del tubo senza compromettere la tenuta, sarà elastico di tipo automatico, con guarnizione in elastomero a profilo divergente conforme alle norme EN 681-1 e UNI 9163, atta ad assicurare la tenuta attraverso la reazione elastica della gomma e la compressione esercitata dal fluido nel divergente della gomma.

Raccordi
■ Fornitura e posa in opera di raccordi in ghisa sferoidale a norma UNI EN 598 prodotti in stabilimenti ubicati nell’ambito dei paesi dell’Unione Europea operanti in regime di qualità aziendale secondo la norma UNI EN ISO 9001 e certificati secondo la norma UNI EN ISO 14001. I raccordi dovranno altresì essere provviste di certificazione di conformità prodotto secondo la norma UNI EN 598 emessa da un Organismo terzo di certificazione che abbia firmato l’accordo di Cooperazione Europea per l’Accreditamento secondo le norme UNI CEI EN 45011.

■ I raccordi dovranno avere le estremità a bicchiere per giunzione automatica a mezzo anello di gomma oppure per flangia. Dovranno essere rivestiti internamente ed esternamente con uno strato di resina epossidica rossa dello spessore non inferiore a 250 micron.

■ I raccordi dovranno essere contrassegnate con il marchio della ditta Produttrice, diametro nominale DN, il simbolo distintivo del materiale “ghisa sferoidale” e comunque secondo le marcature previste nella norma EN 598.

■ Il giunto, che dovrà permettere deviazioni angolari e spostamenti longitudinali del tubo senza compromettere la tenuta, sarà elastico di tipo automatico, con guarnizione in elastomero a profilo divergente conforme alle norme EN 681-1 e UNI 9163, atta ad assicurare la tenuta attraverso la reazione elastica della gomma e la compressione esercitata dal fluido nel divergente della gomma.

Tubazioni e raccordi in Gres per condotte di scarico a norma UNI EN 295

gres

DESCRIZIONE
I tubi ed i pezzi speciali in gres sono conformi alle norme UNI EN 295 “Tubi ed elementi complementari di gres e relativi sistemi di giunzione destinati alla Realizzazione di impianti di raccolta e smaltimento liquami”.

ASPETTO ESTERNO
Tubi verniciati internamente ed esternamente ad eccezione del bicchiere di giunzione e della punta delle canne, tramite immersione in bagno di apposita vernice in grado di conferire al tubo aspetto lucido o smalto.

MATERIALE
Impasti omogenei di argille e chamotte dosate in quantità proporzionali e sottoposte ad un controllo di qualità, vengono introdotte nei mescolatori per ottenere un impasto omogeneo. L’impasto passa ai reparti di estrusione dove i tubi ed altri manufatti vengono formati. I tubi una volta essiccati vengono poi immersi in una vernice che dà al tubo il caratteristico colore del gres per poi essere nuovamente ricotti fino allo stato di greificazione del prodotto ceramico.

CAMPI DI IMPIEGO
Per condotte di scarico civili, industriali, agricole.

POSA IN OPERA
Si consiglia di eseguire l’installazione secondo le istruzioni contenute nelle pubblicazioni della ditta produttrice.

SISTEMA DI GIUNZIONE
I sistemi di giunzione utilizzati sono secondo la determina della norma UNI EN 295, il sistema C che consiste in una doppia giunzione in resina poliuretanica colata all’interno del bicchiere e sulla punta del tubo ed il sistema F che consiste in un anello di gomma incollato all’interno del bicchiere.

Il sistema C è disponibile per l’intera gamma produttiva, sia di tubi che di raccordi, mentre il sistema F viene utilizzato solo per tubi e raccordi fino al diametro 200mm compreso ed è impiegato prevalentemente negli impianti di allacciamento alle reti fognarie.

Il gres ceramico verniciato munito di giunzione elastica in poliuretano conforme alla norma UNI EN 295 rappresenta la soluzione più avanzata e moderna per la corretta progettazione ed esecuzione delle reti fognarie.

DICHIARAZIONI DI CONFORMITÀ
Come previsto dal “Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12 dicembre 1985 Norme tecniche relative alle tubazioni” le singole forniture dovranno essere accompagnate da una dichiarazione di conformità, redatta secondo quanto previsto dalla norma UNI CEI EN ISO/IEC 17050-1:2005, rilasciata dal fabbricante all’impresa esecutrice. Il documento attesta la conformità della fornitura alla normativa UNI EN 295.

Tubazioni in vetroresina (PRFV)

DESCRIZIONE
Le tubazioni sono realizzate in fibra di vetro, resine termoindurenti (es. poliesteri insaturi o resine vinilestere), minerali e sabbia silicea.
I sistemi di tubazioni circolari con diametro esterno uniforme, sono disponibili con diametri nominali che vanno da DN 200 fino a DN 3600. Le classi di pressione standard arrivano fino a 25 bar e le classi di rigidità fino a 30.000 N/m².
I metodi di installazione includono trincea aperta, a spinta, fuori terra, così come sott’acqua.

TUBAZIONI A GRAVITÀ (PN 1)
DESCRIZIONE
Tubazione centrifugata in vetroresina (PRFV) progettata per una resistenza eccezionale agli acidi. Impiegato principalmente per reti fognarie, condotte di drenaggio e sistemi di ritenzione. Resistente ai getti d’acqua ad alta pressione in conformità alla norma DIN 19523.

PROPRIETÀ FISICHE
Diametro nominale (DN): 200 – 3600 mm
Pressione nominale (PN): 1 bar
Rigidità nominale (SN): 2.500 – 10.000 N/m2
Lunghezza nominale: 6, 3 m
*Disponibile su richiesta tubazioni con lunghezza 2, 1 m

 

TUBAZIONI PER CONDOTTE IN PRESSIONE
DESCRIZIONE
Sistemi di tubazioni in pressione in plastica rinforzata con fibre di vetro (PRFV) utilizzati nel campo dell’energia idroelettrica, irrigazione, acquedotti, industria e molti altri settori.

PROPRIETÀ FISICHE
Diametro nominale (DN): 200 – 3600 mm
Pressione nominale (PN): fino a 32 bar
Rigidità nominale (SN): 5.000 – 10.000 N/m2
Lunghezza nominale: 6, 3 m
*Disponibile su richiesta tubazioni con lunghezza 2, 1 m

 

TUBAZIONI PER POSA A SPINTA E MICRO-TUNNELING
DESCRIZIONE
Tubazioni PRFV progettate per resistere a forze di spinta elevate. Impiegato principalmente per la posa senza scavo, come la posa a spinta e micro-tunneling sotto strutture come strade e ferrovie. Resistente ai getti d’acqua ad alta pressione in conformità alla norma DIN 19523.

PROPRIETÀ FISICHE
Diametro nominale (DN): 300 – 3.600 mm
Pressione nominale (PN): fino a 16 bar
Rigidità nominale (SN): 32.000 – 1.000.000 N/m²
Lunghezza nominale: 6, 1 m
*Disponibile su richiesta tubazioni con lunghezza 3, 2 m

Pozzetti d'ispezione in polipropilene stampato a norma UNI EN 13598-2 DN 800 / 1000

DESCRIZIONE
Pozzetto di ispezione conforme alla norma UNI EN 13958-2 con diametro interno nominale 1000 mm, prodotta in polipropilene per stampaggio ad iniezione in materiale vergine al 100% (non riciclato) senza additivi espansi e composta da elementi componibili in cantiere: base, anello di prolunga, riduzione tronco-conica a passo d’uomo DN 625 (DIN 4034). Il collegamento tra elementi tramite guarnizione elastomerica a labbro in EPDM, capace di tenuta idraulica fino a ± 0,5 Bar. Sistema di bloccaggio anti-galleggiamento fino al livello di -5,0 m

BASE
Base prodotta per stampaggio ad iniezione in Polipropilene. Realizzata con superficie di appoggio piana anti-deformazione e base interna piana antiscivolo, dotata di pareti con anelli di rinforzo orizzontali con funzione di bloccaggio nel terreno. La base presenta innesti in ingresso ed uscita con estremità lisce idonee sia per la giunzione con manicotto ed anello di gomma sia per la giunzione con manicotto elettrosaldabile. Pressione massima ammissibile in falda acquifera 5,0 m secondo UNI EN 13598-2.

ANELLO DI PROLUNGA
Elemento intermedio di prolunga realizzato per stampaggio ad iniezione in polipropilene. Presenta pareti strutturate con anelli esterni di rinforzo con funzione di bloccaggio nel terreno. A richiesta scala interna in Polipropilene con gradini resistenti alla corrosione (larghezza 350mm).

RIDUZIONE TRONCO CONICA
Riduzione a passo d’uomo DN 625 (DIN 4034) realizzata per stampaggio ad iniezione in Polipropilene. Presenta guide di sezionamento centimetriche per 250 mm sul colletto. A richiesta scala interna in Polipropilene con gradini  resistenti alla corrosione (larghezza 350mm).

MODALITÀ DI POSA IN OPERA
L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.

L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.

L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.

SISTEMA QUALITÀ E CERTIFICAZIONI
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità alla norma ISO 9001:2008 (Sistema Qualità Aziendale) rilasciata da enti terzi o società riconosciuti e accreditati.
Sull’intera gamma dei pozzetti forniti, la ditta produttrice, deve essere in possesso di certificati di conformità prodotto secondo la UNI EN 13598-2 rilasciata da enti terzi riconosciuti e accreditati.
Prova di durata superiore a 100 anni attestata dall’Istituto LGA di Norimberga (DN 1000).
10 anni di garanzia da parte del produttore (DN 1000).

Pozzetti di ispezione in polipropilene stampato a norma UNI EN 13598-2 DN 600

DESCRIZIONE
Pozzetto di ispezione conforme alla norma UNI EN 13958-2 con diametro interno nominale 600 mm, prodotta in polipropilene per stampaggio ad iniezione in materiale vergine al 100% (non riciclato) senza additivi espansi e composta da elementi componibili in cantiere: base, tubo di prolunga.

Il collegamento tra elementi viene fatto tramite guarnizione elastomerica a labbro in EPDM, capace di tenuta idraulica fino a 0,5 Bar.

Profondità massima di installazione 5 metri .

BASE
Base prodotta per stampaggio ad iniezione in Polipropilene. Realizzata con superficie di appoggio piana anti-deformazione e base interna piana antiscivolo, dotata di pareti con anelli di rinforzo orizzontali con funzione di bloccaggio nel terreno. La base presenta innesti in ingresso ed uscita con estremità lisce idonee sia per la giunzione con manicotto ed anello di gomma sia per la giunzione con manicotto elettrosaldabile.

Pressione massima ammissibile in falda acquifera 5,0 m secondo UNI EN 13598-2.

ANELLO DI PROLUNGA
L’anello di prolunga intermedio deve essere realizzato utilizzando un tubo corrugato in polipropilene.

MODALITÀ DI POSA IN OPERA
L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.

L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.

L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.

SISTEMA QUALITÀ E CERTIFICAZIONI
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità alla norma ISO 9001 rilasciata da enti terzi o società riconosciuti e accreditati.

Sull’intera gamma dei pozzetti forniti, la ditta produttrice, deve essere in possesso di certificati di conformità prodotto secondo la EN 13598-2 ed EN 476 rilasciata da enti terzi riconosciuti e accreditati.

Pozzetti di ispezione in polipropilene stampato a norma UNI EN 13598-1 DN 400

DESCRIZIONE
Pozzetto in polipropilene (PP) ottenuto tramite stampaggio ad iniezione, con diametro DN 315 o 400 a norma UNI EN 13598-1, EN 476 e UNI EN 14802; il pozzetto ha sezione circolare, con fondo sagomato a canaletta, con superficie di appoggio anti-deformazione, dotata di pareti con anelli di rinforzo orizzontali con funzione di bloccaggio nel terreno, ed innesti maschio/femmina per tubi in PVC diam. 160 o 200mm; la tenuta idraulica del sistema viene garantita da guarnizioni in gomma (EPDM).

Il pozzetto può essere passante oppure può avere due derivazioni laterali: una a destra a 45˚ e una a sinistra a 45˚.

Il pozzetto ha nella parte superiore un bicchiere in grado di ricevere un elemento di prolunga di altezza necessaria a raggiungere la quota del piano di calpestio. Gli elementi di prolunga possono essere ricavati da tubi in PVC liscio Ø 400 oppure in polietilene corrugato diam. Ø 400. La tenuta idraulica fra pozzetto e prolunga viene garantita da guarnizioni in gomma (EPDM). Il pozzetto garantisce la completa tenuta idraulica anche in presenza di falda acquifera ed è idoneo a contenere la spinta ascensionale dell’acqua e la spinta del terreno.

Profondità massima di installazione 3 metri. Tenuta idraulica garantita fino a 0,5 bar .

Allo scopo di distribuirne i carichi verticali del traffico su un ampia superficie di terreno, evitando la concentrazione di forze deformanti sul pozzetto, deve essere prevista una piastra rigida detta “piastra di ripartizione” opportunamente dimensionata per essere posata esternamente alla sommità dei pozzetti.

La piastra di ripartizione (prefabbricata o gettata in opera)  deve essere posata in modo tale che il tubo di prolunga sia inserito nella piastra di ripartizione per metà dell’altezza di quest’ultima; anche in caso di assestamento del terreno il carico del traffico non graverà mai direttamente sul pozzetto.

Sopra la piastra di ripartizione sarà posizionato un chiusino in ghisa sferoidale conforme alla normativa UNI EN 124 e della classe appropriata.

MODALITÀ DI POSA IN OPERA
L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.

L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.

L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.

SISTEMA QUALITÀ E CERTIFICAZIONI
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità alla norma ISO 9001 rilasciata da enti terzi o società riconosciuti e accreditati.

Sull’intera gamma dei pozzetti forniti, la ditta produttrice, deve essere in possesso di certificati di conformità prodotto secondo la UNI EN 476 rilasciata da enti terzi riconosciuti e accreditati.

Pozzetti di ispezione in PE a passo d’uomo DN 1000/1200

pozzetto1

DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di pozzetto in polietilene costituito da una base stampata in PEMD a sezione circolare, ottenuta tramite procedimento di stampaggio rotazionale, canalizzata internamente, avente diametro ……………….. (1000/1200 mm) ed altezza ……………..(540 o 640 mm), con tre ingressi, di cui due a 60°, ed una uscita, predisposti per l’innesto di tubi corrugati in PEAD DN ……………. (DN/OD 250-315-400-500 – DN/ID 300-400), mediante guarnizione o mezzo manicotto saldato atto a garantire la tenuta idraulica del sistema.

La base dovrà avere nella parte superiore una predisposizione tronco conica in grado di ricevere un elemento di prolunga inserito ad innesto e costituito da un tronco di tubo corrugato in PEAD DN ……………. (1000-1200 mm) della lunghezza di ………………… mm ed avente classe di rigidità non inferiore a 4 kN/m2. La parte terminale del pozzetto 1000/1200 mm sarà realizzata con un elemento riduttore conico in PEMD, ottenuto tramite stampaggio rotazionale ed innesto sull’elemento di prolunga, del diametro di 1000/1200 mm atto a rastremare il pozzetto fino al DN 600 mm per il passo d’uomo; il riduttore conico dovrà essere accorciabile fino a 200 mm.

Il pozzetto dovrà essere a completa tenuta idraulica anche in presenza di falda acquifera ed idoneo a contenere la spinta ascensionale dell’acqua e la spinta del terreno.

SISTEMA QUALITÀ E CERTIFICAZIONI
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità alla norma ISO 9001 e ISO 14001, rilasciata da enti terzi o società riconosciuti e accreditati.

MODALITÀ DI POSA IN OPERA

L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.

L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.

L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.

Pozzetto in PE a norma UNI EN 13598-1 DN 630/800

pozzetto1

DESCRIZIONE
Fornitura e posa in opera di pozzetto in polietilene costituito da una base stampata in PEMD a sezione circolare, ottenuta tramite procedimento di stampaggio rotazionale prodotto in conformità alla norma UNI EN 13598-1:2006, certificato dal marchio IIP UNI rilasciato dall’Istituto Italiano dei Plastici.
Il pozzetto, canalizzato internamente e di altezza pari a 540 mm (DN 630) o 640 mm (DN 800), presenta tre ingressi diaframmabili, di cui due a 60°, ed una uscita, predisposti per l’innesto di tubi corrugati in PEAD DN ……………. (DN/OD 160-200-250-315 mm – DN/ID 300)……………,

mediante guarnizione o manicotto saldato atto a garantire la tenuta idraulica del sistema. Nel caso di altre tipologie di tubazioni, verranno saldati in ingresso ed uscita tronchetti in PEAD per il collegamento con tubazioni lisce in PVC o PEAD. La base dovrà avere nella parte superiore una predisposizione tronco conica in grado di ricevere un elemento di prolunga inserito ad innesto e costituito da un tronco di tubo corrugato in PEAD DN ……………. (630-800 mm) della lunghezza di ………………… mm ed avente classe di rigidità non inferiore a 4 kN/m2.

Il pozzetto dovrà essere a completa tenuta idraulica anche in presenza di falda acquifera ed idoneo a contenere la spinta ascensionale dell’acqua e la spinta del terreno.

SISTEMA QUALITÀ E CERTIFICAZIONI
La ditta produttrice deve essere in possesso di certificati di conformità alla norma ISO 9001 e ISO 14001, rilasciata da enti terzi o società riconosciuti e accreditati.
Sull’intera gamma fornita, la ditta produttrice, deve essere in possesso di certificati di conformità prodotto secondo la UNI-EN 13598 rilasciata da IIP o altri enti terzi riconosciuti e accreditati.

MODALITÀ DI POSA IN OPERA
L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.

L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.

L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.

Pozzetto in PE a norma UNI EN 13598-1 DN/ID 400

DESCRIZIONE
Pozzetto a tre ingressi ed una uscita in polietilene (PEMD) a sezione circolare ottenuto tramite stampaggio rotazionale, con diametro DN/ID 400mm conforme alla norma UNI EN 13598-1 e certificato dal marchio “PIIP”, con fondo sagomato a canaletta e predisposto per l’innesto di tubi corrugati in PEAD o tubi in PVC del diametro 110, 160 o 200 mediante specifiche guarnizioni atte ad impedire lo sfilamento dei tubi ed a garantire la tenuta idraulica del sistema.

Il pozzetto ha nella parte superiore un bicchiere in grado di ricevere un elemento di prolunga di altezza necessaria a raggiungere la quota del piano di calpestio. Gli elementi di prolunga possono essere ricavati da tubi in polietilene corrugato diam. 465 avente classe di rigidità non inferiore a 4 kN/m2. La tenuta idraulica fra pozzetto e prolunga viene garantita da una guarnizione in gomma. Il pozzetto garantisce la completa tenuta idraulica anche in presenza di falda acquifera ed è  idoneo a contenere la spinta ascensionale dell’acqua e la spinta del terreno.

Allo scopo di distribuirne i carichi verticali del traffico su un ampia superficie di terreno, evitando la concentrazione di forze deformanti sul pozzetto, deve essere prevista una soletta rigida detta “piastra di ripartizione” opportunamente dimensionata per essere posata esternamente alla sommità dei pozzetti.

La piastra di ripartizione (prefabbricata o gettata in opera) deve essere posata in modo tale che il tubo di prolunga sia inserito nella piastra di ripartizione per metà dell’altezza di quest’ultima; anche in caso di assestamento del terreno il carico del traffico non graverà mai direttamente sul pozzetto.

Sopra la soletta di ripartizione sarà posizionato un chiusino in ghisa sferoidale a norma Uni EN 124 e della  classe appropriata.

MODALITÀ DI POSA IN OPERA
L’impresa appaltatrice deve installare i pozzetti attenendosi alla specifica tecnica della casa produttrice, ai requisiti della norma ENV 1046 ed operare “a regola d’arte” sotto la diretta sorveglianza della Direzione Lavori che, assumendosene la piena responsabilità, può decidere, secondo i casi, la modalità di posa in opera.

L’impresa appaltatrice deve collaudare la condotta in cantiere, sotto la supervisione della Direzione Lavori, in ottemperanza al Decreto del Ministero dei Lavori Pubblici del 12/12/1985 e secondo i metodi previsti dalla norma UNI EN 1610.

L’installazione in aree soggette a carichi pesanti dovrà prevedere l’uso di un anello di ripartizione in calcestruzzo.

SOLUZIONE CON CADITOIA
Completo di caditoia per la raccolta di acque superficiali tipo EKO in ghisa sferoidale secondo norma EN 1563 500-7, con resistenza conforme alla norma UNI EN 124 classe C250, prodotta in stabilimenti ufficialmente certificati ISO 9001 con le seguenti caratteristiche:

  • telaio a sagoma quadrata di dimensioni esterne 500 x 500 mm, con profilo a T ;
  • griglia dotata di feritoie con sistema di sicurezza per biciclette, superficie antisdrucciolo recante la marcatura EN 124 ed il marchio dell’Ente di Certificazione;
  • cerniera tra griglia e telaio ottenuta per fusione con possibilità di estrazione della griglia stessa;
  • telaio e griglia dovranno avere due angoli smussati con appoggi conici verticali per ridurre il basculamento;
  • rivestimento con vernice bituminosa;
  • piastra di ripartizione carico in cls.

Nella parte superiore del pozzetto potrà essere inserito un inserto cilindrico in polietilene atto a permettere la sifonatura all’interno del pozzetto.

SOLUZIONE CON CHIUSINO D’ISPEZIONE
Completo di chiusino d’ispezione tipo EKO 250, a coperchio e telaio quadrati, a tenuta idraulica inodore, in ghisa sferoidale secondo norma EN 1563 500-7, con resistenza conforme alla norma UNI EN 124 classe C250, prodotto in stabilimenti ufficialmente certificati ISO 9001:2008 con le seguenti caratteristiche:

  • telaio quadrato di dimensioni esterne 500 x 500 mm, con profilo continuo forma a U per ottenere la tenuta idraulica anti-odore, dotato di innesto circolare telescopico con guarnizione toroidale;
  • coperchio con incavo e barretta per facilitarne il sollevamento, superficie con rilievo antisdrucciolo recante la marcatura EN 124 ed il marchio dell’Ente di Certificazione europeo;
  • telaio e coperchio dovranno avere due angoli smussati con appoggi conici verticali per ridurre il basculamento;
  • rivestimento con vernice bituminosa;
  • piastra di ripartizione carico in cls.

Paratoie d'intercettazione e regolazione di acque reflue

PARATOIA IN ACCIAIO INOX A SEZIONE QUADRATA
Paratoia murale a ghigliottina a sezione quadrata in acciaio inox AISI (304 – 316 Ti) in esecuzione compatta con tenuta su quattro lati nei due sensi di flusso per utilizzo in acque di superficie, scarichi e ambienti aggressivi secondo DIN 19569-4.
Telaio e piatto in acciaio inox AISI (304 – 316 Ti); tenute in EPDM; azionamento mediante vite non saliente in acciaio inox; madrevite dello stelo in bronzo resistente all’acqua di mare.

 

Opzioni:
■ motorizzazione elettrica;
■ attuatore pneumatico;
■ tenuta 3 lati;
■ esecuzione a stramazzo.

PARATOIA MURALE A GHIGLIOTTINA
Paratoia murale a ghigliottina con tenuta in un senso di flusso per utilizzo in acque di superficie, scarichi e ambienti aggressivi; carico idraulico 1m; applicazione su parete verticale; pannello posteriore in PEAD; telaio e ghigliottina in acciaio inox AISI 316L; guarnizione di tenuta in EPDM; azionamento con vite non saliente in acciaio inox AISI 316L con filetto trapezoidale, passo 6mm, chiusura in senso orario.

PARATOIA MURALE A GHIGLIOTTINA
Paratoia murale a ghigliottina con tenuta nei due sensi di flusso per utilizzo in acque di superficie, scarichi e ambienti aggressivi; carico idraulico 5m; applicazione su parete verticale; ghigliottina e pannello posteriore in PEAD; telaio e nervatura in acciaio inox AISI 316L; guarnizione di tenuta in EPDM; azionamento con vite non saliente in acciaio inox AISI 316L con filetto trapezoidale, passo 6mm, chiusura in senso orario.

Valvole a ghigliottina per intercettazione di acque reflue

DESCRIZIONE
Rivestimento epossidico interno ed esterno in accordo alla regolamentazione GSK “alta resistenza alla corrosione” DIN 30 677-2, spessore >250 µm, colore: RAL 5005 blu

VOCE DI CAPITOLATO
Valvola a ghigliottina adatta al montaggio tra flange e a fine tubazione, tenuta in entrambi i sensi di flusso, installazione possibile in qualsiasi posizione, dimensioni flange in accordo alle UNI EN 1092-2 (PN10), passaggio libero senza angoli di ristagno d‘acqua, scartamenti in accordo alle UNI

EN 558-1 serie 20,  parti del corpo, supporto di protezione e piastra superiore in ghisa EN-GJL-250 (GG25), lama in acciaio inox 1.4301, guarnizione a U della piastra superiore e tenuta laterale in NBR, piastre di protezione in acciaio inox 1.4301; bulloneria in acciaio inossidabile A2 (DIN EN ISO 3506), albero in acciaio inox 1.4022, madrevite in ottone;  protezione interna ed esterna mediante verniciatura epossidica  RAL5005 minimo 250 micron in accordo alla regolamentazione GSK “alta resistenza alla corrosione” DIN 30 677-2.

NORME DI RIFERIMENTO
■ UNI EN 558:2008 Valvole industriali – Scartamenti delle valvole metalliche impiegate su tubazioni flangiate – Valvole designate per PN e per classe;
■ UNI EN 1092-2:1999 Flange e loro giunzioni – Flange circolari per tubazioni, valvole, raccordi e accessori designate mediante PN -Flange di ghisa;
■ RAL-GZ 662 Regolamento del consorzio GSK relativo al rivestimento e protezione dalla corrosione;
■ Test idraulici in accordo alla EN12266-1.

MARCATURA E TRACCIABILITÀ
Le valvole devono riportare:

■ tipo di ghisa utilizzata per corpo;
■ pressione di esercizio;
■ Diametro Nominale;
■ nome o logo del produttore;
■ numero di lotto di produzione.

DOCUMENTAZIONE RICHIESTA
A seguito della fornitura dovrà essere allegata la seguente documentazione:

■ Certificazione della Qualità Aziendale secondo quanto prescritto dalle Norme ISO 9001:2008, rilasciata da istituto autorizzato;
■ Certificazione RAL relativa alla conformità del rivestimento al regolamento DIN 30 677-2 rilasciata dal GSK;
■ L’offerta deve essere necessariamente corredata dalla documentazione e relazione tecnica degli articoli offerti con la quale il fornitore risponde punto a punto alle specifiche descritte.

Impianti per il trattamento biologico delle acque

INTRODUZIONE
Impianti realizzati al fine di consentire una corretta depurazione degli scarichi provenienti dalle civili abitazioni o dai centri abitati che non hanno un sistema di depurazione adeguato.

La depurazione viene effettuata tramite un trattamento di tipo biologico suddiviso in più fasi:

■ primario
■ secondario
■ completo

TRATTAMENTO BIOLOGICO PRIMARIO
Il trattamento biologico primario rappresenta la prima fase del processo di depurazione di un’acqua reflua, che consiste nel sedimentare i solidi sospesi mediante processi fisici e/o chimico-fisici, a seguito dei quali:
■ il BOD5 sarà ridotto mediamente del 20%;
■ i solidi sospesi totali saranno abbattuti almeno del 50%.

TRATTAMENTO BIOLOGICO SECONDARIO
Il trattamento biologico secondario viene effettuato successivamente al trattamento primario e prevede la rimozione delle sostanze organiche colloidali disciolte nel liquame, tramite ossidazione batterica aerobica (trattamento a fanghi attivi) o anaerobica (filtri percolatori anaerobici).
Garantisce uno scarico nei termini di legge in acque superficiali o in suolo.

DEGRASSATORE (DEG)

FUNZIONE E UTILIZZO
Il degrassatore viene utilizzato per il pretrattamento degli scarichi provenienti da mense, cucine, acque saponate e simili. Esso è in grado di rimuovere gli ammassi di materiale galleggiante prodotti dalla combinazione oli-grassi-detersivi.

Il degrassatore è in pratica una vasca di calma nella quale dalle acque di scarico vengono separati sia il materiale flottante che permane in sommità, che il particolato sedimentabile che permane sul fondo vasca.

NORME E CERTIFICAZIONE
T3/NR/C0

Conforme alle norme:
UNI EN 1825-1:2005 e 1825-2:2003

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03.04.2006 parte 3

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di degrassatore tricamerale in polietilene da interro ”DEG..” tipo Starplast, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali.
La vasca è internamente divisa da due setti semisommersi che realizzano tre scomparti:

■ la prima camera ha la funzione di smorzare la turbolenza del flusso;
■ la seconda camera ha la funzione di separare gli oli e i grassi;
■ la terza per il deflusso dell’acqua degrassata.

Sulla parte superiore del pozzetto sono presenti 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø400 per operazioni di pulizia e per ispezione effluente finale.
La vasca è realizzata secondo quanto previsto dalla Norma UNI EN 1825 1-2 a marcatura CE e certificazione DOP, adatta al trattamento primario delle acque bionde e grigie provenienti da civili abitazioni o scarichi assimilabili, idoneo allo scarico in pubblica fognatura o da inviare a trattamenti successivi.

FOSSA IMHOFF (IMF)

FUNZIONE E UTILIZZO
La fossa Imhoff è una vasca che ha la funzione di favorire la sedimentazione dei solidi grossolani presenti all’interno del liquame i quali permangono sul fondo della vasca e, attraverso la digestione anaerobica, di abbattere una aliquota di BOD.

È composta da due comparti idraulicamente comunicanti, il primo di sedimentazione e il secondo di digestione delle sostanze organiche.

NORME E CERTIFICAZIONE
DS/NR/MA1-MA2/VE/BZ

Conforme alle norme:
UNI EN 12566-1:2006

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03.04.2006 parte 3

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di fossa Imhoff in polietilene da interro ”IMF..” tipo Starplast di forma cilindrica verticale, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali. All’interno alloggerà il cono sedimentatore con inclinazione adeguata e passaggio di comunicazione idraulica al vano di digestione permettendo l’idonea raccolta del fango nel reparto sottostante e l’uscita continua come l’entrata del liquame chiarificato.
Il coperchio superiore della fossa rinforzato, per maggiore resistenza al carico del terreno, sarà munito di n. 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø400 per le operazioni di pulizia dei due comparti e ispezione dell’effluente finale. La vasca è realizzata secondo la Norma UNI EN 12566-1 a marcatura CE e certificazione DOP, dovrà essere adatta al trattamento primario delle acque nere provenienti da civili abitazioni o assimilabili, idonea allo scarico in pubblica fognatura, subirrigazione o a trattamenti successivi.

FILTRO PERCOLATORE ANAEROBICO (FPN)

FUNZIONE E UTILIZZO
Il filtro percolatore anaerobico è una vasca in cui vengono trattate biologicamente le sostanze biodegradabili disciolte nel refluo.
All’interno della vasca vi sono elementi plastici ad alta superficie specifica, che hanno la funzione di favorire l’attecchimento delle biomasse adese deputate alla depurazione in assenza di ossigeno. Si utilizza dopo adeguato trattamento primario.

NORME E CERTIFICAZIONI
T3/NR

Conforme alle norme:
UNI EN 12566-3

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03.04.2006 parte 3

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di filtro percolatore anaerobico in polietilene da interro ”FPN..” tipo Starplast di forma cilindrica verticale, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali. All’interno riempito di elementi in polipropilene ad alta superficie specifica (pari a 120mq/mc) per la formazione di flora batterica, posati su griglia di supporto alla base della vasca adatta a creare le condizioni idrodinamiche più favorevoli per l’effetto di percolamento e distribuzione del refluo.
Il refluo in uscita è raccolto da idoneo stramazzo tipo Thomson per la distribuzione uniforme del carico idraulico su tutta la superficie. Il coperchio superiore della vasca realizzato per una maggiore resistenza al carico del terreno, sarà munito di n. 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø400 per operazione di pulizia e ispezione effluente finale.
La vasca è realizzata secondo la Norma UNI EN 12566-3, dovrà essere adatta al trattamento secondario dei reflui provenienti da impianto primario di civili abitazioni o assimilabili, idoneo allo scarico in acque superficiali o ai trattamenti successivi.

FILTRO PERCOLATORE AEROBICO USCITA ALTA (FPAH)

FUNZIONE E UTILIZZO
Il filtro percolatore aerobico uscita alta è un manufatto che ha la funzione di trattare biologicamente le sostanze organiche biodegradabili disciolte in un refluo di tipo domestico o assimilabile. In esso avviene la digestione aerobica delle sostanze organiche tramite la flora batterica adesa a corpi di riempimento mantenuti in sospensione attraverso insufflazione di aria proveniente da diffusori a microbolle alimentati da compressore a membrana o soffiante a canali. Si utilizza dopo adeguato trattamento primario con l’indicazione di installare a valle dell’impianto anche una sezione di sedimentazione secondaria effettuata con vasca tipo Imhoff.

NORME E CERTIFICAZIONI
T3/NR

Conforme alle norme:
UNI EN 12566-3

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03.04.2006 parte 3

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di filtro percolatore aerobico uscita alta in polietilene da interro ”FPAH..” tipo Starplast di forma cilindrica verticale, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali.
All’interno è riempito di elementi in polipropilene ad alta superficie specifica (pari a 120 mq/mc) per la formazione di flora batterica, posati su griglia di supporto alla base della vasca per idonea pulizia dei sedimenti. Il refluo in ingresso è distribuito uniformemente su tutta la superficie di percolamento tramite profilo di tipo Thomson. I corpi di riempimento sono mantenuti in sospensione da insufflazione d’aria a bolle fini alimentata da compressore a membrana. Il coperchio superiore della vasca realizzato per una maggiore resistenza al carico del terreno, sarà munito di n. 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø400 per operazioni di pulizia e ispezione effluente finale.
Il filtro percolatore, dimensionato secondo le norme UNI EN 12566-3, dovrà essere adatto al trattamento secondario dei reflui provenienti da impianto primario di civili abitazioni o assimilabili e idoneo allo scarico in acque superficiali o su suolo.

Impianti per il trattamento meteorico delle acque

METEORICO – CIVILE E ATTIVITÀ
Manufatti per la separazione dei solidi sospesi sedimentabili e liquidi leggeri, su reflui provenienti da garage di civile abitazione, officine e trattamenti specifici per acque provenienti da attività di autolavaggio.

DISSABBIATORE (DIS)

FUNZIONE E UTILIZZO
Il dissabbiatore viene utilizzato per il trattamento delle acque piovane di dilavamento di piazzali e parcheggi. Consente di separare il materiale sedimentabile dall’acqua.

È in pratica una vasca di calma nella quale le acque meteoriche che dilavano le superfici stradali vengono depurate dal materiale sedimentabile, che permane sul fondo della vasca.

NORME E CERTIFICAZIONI
Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03/04/2006 parte III e s.m.i.

C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi)
2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di dissabbiatore in PE da interro “DIS” tipo Starplast a forma cilindrica verticale, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali.
Sulla parte superiore della vasca sono presenti n. 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø400 per le operazioni di pulizia e ispezione effluente finale.
Il dissabbiatore è adatto alla sedimentazione dei corpi grossolani per il trattamento delle acque di dilavamento provenienti da superfici pavimentate, idoneo allo scarico in pubblica fognatura o per l’invio a trattamenti successivi.

DEOLIATORE STATICO (DEO)

FUNZIONE E UTILIZZO
Il deoliatore statico viene utilizzato per il trattamento delle acque piovane di dilavamento di piazzali e parcheggi o da attività come autofficine, carrozzerie ecc. che scaricano in pubblica fognatura.
È in grado di rimuovere gli ammassi di materiale galleggiante prodotti dalla combinazione oligrassi: è in pratica una vasca di calma nella quale le acque che dilavano le superfici impermeabili, vengono depurate sia dal materiale flottante in sommità, che da quello sedimentabile che permane sul fondo della vasca.

NORME E CERTIFICAZIONI
Conforme alle norme:
UNI EN 858/1-2

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03/04/2006 parte III e s.m.i.

C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi)
2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di deoliatore statico in PE da interro “DEO” tipo Starplast a forma cilindrica verticale, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali.
Sulla parte superiore della vasca sono presenti n. 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø400 per le operazioni di pulizia e ispezione effluente finale.
Il deoliatore dovrà essere realizzato secondo quanto previsto dalla UNI EN 858-1/2 a marcatura CE e certificazione DOP, adatto alla separazione dei liquidi leggeri per il trattamento delle acque di dilavamento provenienti da superfici pavimentate, idoneo allo scarico in pubblica fognatura o per l’invio ai trattamenti successivi.

DEOLIATORE A COALESCENZA (DEC)

FUNZIONE E UTILIZZO
Il deoliatore a coalescenza viene utilizzato per il trattamento delle acque piovane di dilavamento di autofficine, autolavaggi, depositi carburanti, distributori carburanti e autorimesse.
E’ un impianto progettato secondo la norma UNI EN 858-1 2005 per la separazione di benzine, oli, grassi e altre frazioni leggere dei prodotti petroliferi; è dotato di uno speciale filtro di poliuretano espanso ad alta superficie specifica che, aumentando la superficie effettiva di flottazione, favorisce l’aggregazione delle particelle più leggere e ne facilita la risalita, in questo modo aumenta l’efficienza di separazione e si riescono a ridurre le dimensioni rispetto ai più grandi disoleatori a gravità. La disoleazione viene normalmente ottenuta riducendo la velocità dell’influente e predisponendo una zona di calma nella quale le sostanze presenti, caratterizzate da un peso specifico minore di quello dell’acqua, risalgono per galleggiamento.

NORME E CERTIFICAZIONI
Conforme alle norme:
UNI EN 858/1-2

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03/04/2006 parte III e s.m.i.

C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi)
2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di deoliatore a coalescenza in PE da interro “DEC” tipo Starplast a forma cilindrica verticale, a spessore costante delle pareti e struttura irrigidita da nervature verticali e orizzontali.
All’interno del deoliatore è presente una cartuccia estraibile con filtro a coalescenza per l’aggregazione e la separazione delle particelle di liquido leggero. Sulla parte superiore della vasca sono presenti n. 2 tappi con chiusura a baionetta di cui uno almeno del Ø600 per le operazioni di manutenzione e controllo dell’effluente finale.
Il deoliatore dovrà essere realizzato secondo quanto previsto dalla UNI EN 858-1/2 a marcatura CE e certificazione DOP, adatto alla separazione dei liquidi leggeri per il trattamento delle acque di dilavamento provenienti da superfici pavimentate, idoneo allo scarico in acque superficiali o per l’invio ai trattamenti successivi.

METEORICO – DILAVAMENTO
Impianti per la rimozione degli inquinanti presenti sulle acque di dilavamento delle superfici impermeabili effettuate dalle acque meteoriche.

IMPIANTO PRIMA PIOGGIA IN ACCUMOLO (IPPA)

FUNZIONE E UTILIZZO
L’impianto viene utilizzato per il trattamento delle acque di prima pioggia provenienti da strade, piazzali e parcheggi. Nella pratica corrente, le acque di prima pioggia vengono separate da quelle successive (seconda pioggia) e rilanciate all’unità di trattamento (dissabbiatori, disoleatori, ecc…) tramite un bacino di accumulo interrato di capacità tale da contenere il volume d’acqua corrispondente ai primi 5mm (4mm nel caso della Regione Abruzzo) di pioggia caduta sulla superficie scolante di pertinenza dell’impianto. Il bacino è preceduto da un pozzetto separatore che contiene al proprio interno uno stramazzo su cui sfiorano le acque di seconda pioggia dal momento in cui il pelo libero dell’acqua nel bacino raggiunge il livello della soglia dello stramazzo. Il trasferimento delle acque al trattamento avviene tramite elettropompa sommergibile temporizzata.

NORME E CERTIFICAZIONI
Conforme alle norme:
UNI EN 858/1-2

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03/04/2006 parte III e s.m.i.

C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi)
2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche
2.2.7 Riduzione dell’impatto sul sistema idrografico e superficiale

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di impianto di trattamento acque di prima pioggia da interro ”IPPA …” tipo Starplast idoneo a trattare i reflui di dilavamento di superfici pavimentate, composto da quattro manufatti di polietilene realizzati nella tecnica di stampaggio rotazionale: scolmatore, vasca di accumulo e rilancio, pozzetto di calma e deoliatore a coalescenza.
■ Scolmatore: di forma ad Y per ingresso reflui e due uscite (accumulo prima pioggia e by-pass seconda pioggia).
■ Vasca di accumulo e rilancio: a forma cilindrica orizzontale modulare saldata ad elettrofusione a passaggio totale; all’interno della vasca alloggiano una valvola a clapet per la chiusura dell’afflusso al completo riempimento e una pompa monofase di rilancio alla deoliazione.
■ Pozzetto di calma: di tipo ottagonale nel quale vengono veicolate le acque di prima pioggia provenienti dalla pompa di rilancio e dal quale fuoriescono verso la sezione di deoliazione a velocità adeguata.
■ Deoliatore: a forma cilindrica verticale, con filtro a coalescenza montato su cartuccia estraibile realizzato secondo quanto previsto dalla UNI EN 858-1/2 Classe 1 a marcatura CE e certificazione DOP e idoneo allo scarico in acque superficiali o a trattamenti successivi.

IMPIANTO PRIMA PIOGGIA IN CONTINUO (IPC)

FUNZIONE E UTILIZZO
L’impianto per il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento in continuo viene utilizzato per la rimozione degli inquinanti presenti nelle acque di scorrimento superficiale delle aree urbanizzate, i quali sono le principali cause di alterazione della qualità dei corpi ricettori ed è dimensionato secondo quanto previsto dalle norme UNI-EN 858-1/2.
Esso è costituito da uno scolmatore by-pass per le portate di punta e da trattamenti di separazione fisica di dissabbiatura e deoliazione tramite filtrazione a coalescenza.
Questo impianto, anziché prevedere il trattamento dei soli 5 mm di pioggia iniziali, è dimensionato per multipli di portata trattando quindi una frazione fissata di pioggia. Tale approccio consente di contenere sensibilmente la quantità totale di inquinanti oleosi sversati nel corpo recettore rispetto all’impostazione tradizionale. Si considerano in ingresso all’impianto concentrazioni di inquinanti tipiche di una acqua reflua di dilavamento di un piazzale impermeabile non contenenti sostanze pericolose o con concentrazioni di metalli pesanti o altri inquinanti diversi da SST e idrocarburi totali al di sopra delle soglie previste dalle tabelle di riferimento per lo scarico in acque superficiali.

NORME E CERTIFICAZIONI
Conforme alle norme:
UNI EN 858/1-2

Rispettano le prescrizioni:
D.Lgs. nr. 152 del 03/04/2006 parte III e s.m.i.

C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi)
2.2.8.2 Raccolta, depurazione e riuso delle acque meteoriche

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura di impianto di trattamento acque meteoriche in continuo da interro ”IPC …” tipo Starplast idoneo a trattare i reflui di dilavamento di superfici pavimentate, composto da due manufatti di polietilene realizzati nella tecnica di stampaggio rotazionale: scolmatore, vasca di dissabbiatura/deoliazione.
■ Scolmatore: di forma ad Y per ingresso reflui e due uscite, una al trattamento e l’altra per lo scolmo delle portate superiori alla portata di progetto.
■ Vasca di trattamento: a forma cilindrica orizzontale modulare saldata ad elettrofusione a passaggio totale; in corrispondenza dei piedi di appoggio della stessa sono presenti fori passanti per l’ancoraggio al terreno/platea in CA.
La vasca è suddivisa internamente in due sezioni: la prima camera di dissabbiatura con sistema di stramazzo per afflusso alla seconda di deoliazione sono installati filtri a pacco lamellare per la coalescenza. La tubazione di uscita è dotata di otturatore automatico a galleggiante.
L’impianto IPC M … per il trattamento delle acque meteoriche di dilavamento, è dimensionato secondo le norme UNI EN 858/1-2 Classe 1 a marcatura CE e certificazione DOP ed è idoneo allo scarico in acque superficiali o a trattamenti successivi.

Serbatoi in PE

DESCRIZIONE
La gamma di serbatoi in PE spazia fra quelli destinati all’interramento e quelli da impiegare per utilizzo esterno.

I serbatoi da interro sono prodotti completi di nervature atte a resistere alle forze di compressione del terreno. Sono prodotti con materia prima PE e conformi allo stoccaggio di sostanze ad uso alimentare.

Disponibili in diverse forme, verticali o monoblocco da 800 a 9.000 litri e sistemi modulari sino a 42.000 litri.

I serbatoi da esterno, presenti in varie figure da 150 a 10.000 litri, si presentano in colorazione azzurro. Hanno la caratteristica di aver già più inserti in ottone roto-stampati da 1” per il carico e lo scarico del liquido. Sono prodotti con materia prima PE e conformi allo stoccaggio di sostanze ad uso alimentare.

 

Per tutti i prodotti da interro è necessario attenersi scrupolosamente alle modalità di posa riportate nella documentazione del produttore.

Serbatoi in PE per recupero acque piovane

DESCRIZIONE
I serbatoi per la raccolta dell’acqua piovana si presentano anche sotto forma di impianti per la raccolta di acqua meteorica, dotati quindi di sistema di filtrazione e troppo pieno integrato. Sono disponibili in 2 versioni:

■ IRRI (irrigazione) – completo di pompa, pressostato, vaso di espansione
■ IDRO (idraulico) – completo di pompa, pressostato, vaso di espansione, sistema di disinfezione e di reintegro delle acque.

Per tutti i prodotti da interro è necessario attenersi scrupolosamente alle modalità di posa riportate nella documentazione del produttore.

Stazioni di sollevamento

DESCRIZIONE
L’impiego crescente di opere spesso interrate, implica inevitabilmente l’utilizzo di un sistema di sollevamento, che ha la funzione di portare l’acqua ad una quota superiore, mediante l’ausilio di pompe.

Dispositivo di cacciata per la pulizia automatica e continua delle condotte fognarie

DESCRIZIONE
Dispositivo di cacciata per la pulizia dei condotti fognari sia pubblici che privati; si presta inoltre ad essere utilizzato nella sub-irrigazione per favorire la dispersione dei liquami su tutta la superficie disperdente, prevenendo costosi interventi di manutenzione.

A differenza dei tradizionali sistemi, consente uno scarico sicuro e repentino dell’acqua contenuta in una vasca da raccolta indipendentemente dalla portata che può essere anche minima e non continua.

Questa caratteristica unita alla semplicità di funzionamento consente di ottimizzare i flussi idrici, riducendo i prelievi dalle fonti di alimentazione e i costi legati al trattamento dell’acqua di cacciata in arrivo agli impianti di depurazione.

È un dispositivo che consente di evitare intasamenti e costosi interventi di pulizia e spurgo dei condotti fognari; non necessita di alcun tipo di regolazione, manutenzione e può essere alimentato da fonti rinnovabili come acque meteoriche, acque di drenaggio, scarichi di acque chiarificate, ecc…

COME FUNZIONA

Fase 1

Il dispositivo è sostanzialmente costituito da una vaschetta galleggiante, con una geometria brevettata, collegata ad un tubo flessibile che immette nel condotto di scarico fognario l’acqua della vasca di accumulo con sequenza continua e regolabile.

 

 

Fase 2

L’alimentazione della vasca di accumulo con acqua proveniente da fonti esterne (rubinetto) solleva la vaschetta galleggiante.

 

 

 

Fase 3

La vaschetta galleggiante, una volta raggiunta la quota massima di galleggiamento si riempie d’acqua ricadendo sul fondo.

 

 

 

Fase 4

Il tubo flessibile, collegato allo scarico, svuota la vasca d’accumulo ripristinando la situazione di galleggiamento della vaschetta dando inizio al ciclo successivo.

 

 

 

VOCE DI CAPITOLATO
Fornitura e posa in opera di dispositivo di cacciata tipo per la pulizia automatica e continua di condotte fognarie, basato su un sistema di galleggiante che permette l’accumulo di una sufficiente e regolabile quantità d’acqua in una vasca, anche esistente, da immettere in modo repentino nella condotta di scarico fognario per il lavaggio della condotta stessa. La quantità d’acqua scaricabile per ciclo è compresa tra 200 e 480 litri. Il numero di cicli è regolabile in ragione della portata di alimentazione del pozzetto.

Il sistema è costituito da:
■ vaschetta in acciaio inox AISI 304;
■ tubo flessibile in propilene spiralato;
■ raccordo con tubazione di scarico.

PRODOTTI TRATTATI:

  • Tubi e raccordi in PVC compatto a norma UNI EN 1401
  • Tubazioni in PVC-U a parete strutturata a norma UNI EN 13476-2
  • Tubazioni in PP-HM a parete strutturata a norma UNI EN 13476-2
  • Tubazioni in PE o PP a parete strutturata corrugata a norma UNI EN 13476-3
  • Tubo spiralato in polietilene rinforzato con anima in acciaio a norma UNI EN 11434
  • Tubazioni e raccordi in ghisa sferoidale a norma UNI EN 598
  • Tubazioni e raccordi in Gres per condotte di scarico a norma UNI EN 295
  • Tubazioni in PRFV
  • Pozzetti e camere per l’ispezione e la manutenzione alle condotte in Polipropilene a norma UNI EN 13598
  • Pozzetti e camere per l’ispezione e la manutenzione alle condotte in Polietilene a norma UNI EN 13598
  • Pozzetti per l’allacciamento alla fognatura
  • Pozzetti d’ispezione POLIEKO 400
  • Accessori per fognature
  • Paratoia di intercettazione e valvole a ghigliottina per acque reflue
  • Degrassatori
  • Imhoff
  • Fosse Settiche
  • Depurazione – Impianti a filtro percolatore
  • Impianti di trattamento acque di prima pioggia
  • Deoliatori/Dissabiatori
  • Serbatoi in PE per raccolta dell’acqua piovana
  • Stazioni di sollevamento
  • Dispositivo di cacciata per la pulizia automatica e continua delle condotte fognarie

Prodotti in evidenza:

  • SISTEMA DI GIUNZIONE "SEWERLOCK"

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